Social media, traffico e SEO: cosa sapere
I social media stanno diventando sempre più dominanti nelle abitudini di navigazione dei consumatori. Molti utenti passano la gran parte del loro tempo su piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter, finendo solo di rado su siti esterni: per questa ragione, tali servizi online devono essere sapientemente sfruttati anche da chi conduce i più svariati business in Rete.
Eppure la relazione tra social network, traffico generato e tecniche SEO non è lineare e diretta: non sempre un contenuto condiviso sui social genera una conversione e, ancora, non di rado le ottimizzazioni SEO per i motori di ricerca hanno poco valore su queste piattaforme. Quali sono, di conseguenza, gli elementi da tenere in considerazione?
Naturalmente, le strategie per la gestione dei social network variano a seconda delle necessità del proprio business, dal target che si vuole raggiungere, dalla modalità comunicativa desiderata e da molto altro ancora. Non esiste, di conseguenza, una lista di suggerimenti che possa essere considerata universale. Tuttavia, vi sono dei fattori che sono da prendere in debita considerazione.
Traffico
La relazione tra social media e traffico generato su siti esterni non è mai stata completamente acclarata, anche perché vi sono dei pareri assai discordanti. Per alcuni la condivisione di contenuti su piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter porta a un incremento sostanziale delle conversioni verso il proprio sito, per altri il loro apporto sarebbe in realtà minimo.
La discriminante potrebbe essere rappresentata dal settore in cui si opera, Nell'editoria, ad esempio, poche interazioni social si traducono effettivamente in un click sull'articolo, poiché la maggioranza degli utenti tende ad accontentarsi del titolo e dello status d'accompagnamento. Per le operazioni di vendita online, invece, la relazione tra condivisione social e approdo sul sito è strettissima, data la curiosità, il desiderio d'acquisto e molto altro ancora.
Ma come considerano gli "share" sui social i motori di ricerca? Ufficialmente, Google non tiene in considerazione la diffusione social come parametro per determinare l'indicizzazione. Ufficiosamente, però, potrebbe farlo: è quanto rivela PostPlanner in una recente analisi. Google potrebbe tener conto dei social network come fattore di coerenza e riconoscimento del marchio, per verificarne la reputazione, la credibilità e molto altro ancora.
Per questa ragione, è consigliato usare la stessa foto di profilo su tutte le piattaforme, collegare i social alle proprie pagine web e segnalarle al motore di ricerca affinché ne possa trarre una visione "organica". Ovviamente, come sia solito operare nel dettaglio l'algoritmo del motore di ricerca non è dato sapere, poiché l'azienda fornisce solo delle indicazioni di massima a ogni aggiornamento, quindi tutte le ipotesi sono tratte indirettamente dall'esperienza empirica.
Quali follower
Si è solitamente convinti che un gran numero di follower possa generare anche un maggiore quantitativo di traffico, eppure questa relazione non è così diretta. Il primo fattore da prendere in considerazione è la qualità dei propri "seguaci": si tratta di utenti davvero interessati al proprio marchio o catturati qua e là sulle piattaforme, con tecniche che si potrebbero definire di "pesca a strascico"? Nel primo caso è probabile che la loro attività social si traduca in conversioni sul sito, nel secondo è invece un'evenienza assai remota.
Altrettanto sbagliata è l'abitudine di "acquistare" follower tramite appositi servizi. Sempre dall'analisi citata nel precedente articolo, sembra che alcuni motori di ricerca - pur non analizzando direttamente i social per calcolare il traffico - ne potrebbero trarre spunto sul fronte della reputazione. Uno dei parametri potrebbe essere la bilancia tra follower in entrata e in uscita: quando il divario è molto imponente, potrebbe essere messa in dubbio l'autenticità di questa relazione.
SEO differenziato
Sebbene sui social non serva un'attività di SEO così così raffinata come quella per i motori di ricerca, è importante comunque investirci, anche con strumenti differenziati. Per fare un semplice esempio, il modo con cui si costruisce un titolo per un motore di ricerca è assai diverso rispetto a quello pensato per i social: nel primo caso si cercherà di ottimizzare soprattutto le chiavi, affinché si ottenga la maggiore indicizzazione possibile, nel secondo invece è più efficace generare curiosità e attirare l'attenzione.
Moltissimi strumenti per i più noti CMS, come il popolarissimo Yoast, permettono di gestire separatamente ottimizzazione per i motori di ricerca, ad esempio gli snippets, titolo, descrizione e fotografie social. È quindi ideale approfittarne sin da subito.
fonte: html.it